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Gruppo di lettura "le parole"

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Archivi Mensili: luglio 2015

Libri estate 2015 – incontro di settembre

21 martedì Lug 2015

Posted by gruppodiletturaleparole in Senza categoria

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Libri da leggere per l’incontro di settembre del Gruppo di Lettura

È la storia di quattro vecchi (un po’) pazzi. La voce narrante è quella di Dino Agile, 74 anni e «la prostata grande quanto la Danimarca». Il classico vecchiaccio incazzato che ce l’ha con tutto e tutti, tranne che con i suoi tre compari, che con lui dividono il destino a Villa delle Betulle, casa di riposo in provincia di Roma. Guttalax: sorridente e bonaccione, sempre pronto ad assecondare il volere della maggioranza per affetto, più che per volontà propria. Rubirosa: dipendente dal Viagra, che assume più volte al giorno, «per tenerlo sempre pronto, come in una prova anti incendio», ossessionato da qualsiasi donna, purché over 60. Infine, Brio: il braccio armato del gruppo; chiamato così per via del Parkinson che lo scuote tutto, e ciò nonostante un cecchino con la sua inseparabile fionda e i suoi piani dinamitardi e al limite della realtà. Un giorno: l’occasione della rivincita. Le «Miserabili Monache» dell’ordine di Santa Lavinia d’Oriente (di cui anche Agile si domanda l’effettiva esistenza) comunica ai residenti di Villa delle Betulle che è stata organizzata una visita di due giorni a Roma in occasione della beatificazione di Papa Giovanni Paolo II. È allora che Brio propone ad Agile e gli altri di occupare la sede romana dell’emittente tivù cattolica Rete Maria per rimuovere (e «far brillare») Padre Anselmo da Procida dalla lettura del rosario delle 18; colpevole di pronunciare la preghiera con un’odiosa zeppola. Troppo, per uno come Brio. Agile asseconda il piano folle del suo compare per un motivo preciso: a Roma vive Flaminia, la donna che quando faceva lì il militare, a 19 anni, gli ha spezzato il cuore. E lui vuole ritrovarla. Osteggiati da Capitan Findus (il rivale storico di Agile) e i suoi due scagnozzi Sciabola e Uccello, partiranno così in un’avventura surreale e scorrettissima nella capitale, dove saranno coinvolti in battaglie feroci all’alba, tra i Fori Imperiali, furti, baratti al limite della legalità, feste della borghesia capitolina. L’ultimo guizzo di libertà prima del sipario.
E niente, ho provato a farvi ridere, e farvi pensare. Ho provato a dare voci a quattro vecchietti che, probabilmente, nessuno avrebbe ascoltato. Gli ho messo nelle mani armi da guerra di bottoni, piani esplosivi, missioni in codice, forza e coraggio. Ho provato a dipingere l’universo degli anziani come quello dei bambini, con le proprie regole e i propri dolori. Ma soprattutto: le proprie gioie, quelle incontenibili di questo romanzo, della loro rivincita. Ci ho provato. Voi fatemi sapere se vi è piaciuto, io resto a disposizione. Ci tengo.


 

Cesare Annunziata potrebbe essere definito senza troppi giri di parole un vecchio e cinico rompiscatole.Settantasette anni, vedovo da cinque e con due figli, Cesare è un uomo che ha deciso di fregarsene degli altri e dei molti sogni cui ha chiuso la porta in faccia. Con la vita intrattiene pochi bilanci, perlopiù improntati a una feroce ironia, forse per il timore che non tornino. Una vita che potrebbe scorrere così per la sua china, fino al suo prevedibile e universale esito, tra un bicchiere di vino con Marino, il vecchietto nevrotico del secondo piano, le poche chiacchiere scambiate malvolentieri con Eleonora, la gattara del condominio, e i guizzi di passione carnale con Rossana, la matura infermiera che arrotonda le entrate con attenzioni a pagamento per i vedovi del quartiere. Ma un giorno, nel condominio, arriva la giovane ed enigmatica Emma, sposata a un losco individuo che così poco le somiglia. Cesare capisce subito che in quella coppia c’è qualcosa che non va, e non vorrebbe certo impicciarsi, se non fosse per la muta richiesta d’aiuto negli occhi tristi di Emma… I segreti che Cesare scoprirà sulla sua vicina di casa, ma soprattutto su se stesso, sono la scintillante materia di questo romanzo, capace di disegnare un personaggio in cui convivono, con felice paradosso, il più feroce cinismo e la più profonda umanità.


Matteo ama la pioggia. Gli piace sentirne il tocco leggero sulla pelle. Perché quello è l’unico momento in cui è uguale a tutti gli altri. Perché Matteo è nato sordo. Oggi è giorno di esercizi. La logopedista gli mostra un disegno con tre uccellini. Uno vola via. Quanti ne restano? La domanda è continua, insistita. Ma Matteo non risponde, la voce non esce, e nei suoi occhi profondi c’è un mondo fatto soltanto di silenzio. All’improvviso la voce, gutturale, esce: “Pecché vola via?”. Un uccellino è volato via e Matteo l’ha capito prima di tutti. Prima della mamma, Sandra. Prima della sorella, Alice. È il padre a essere volato via, perché ha deciso di fuggire dalle sue responsabilità. All’inizio non era stato facile crescere il piccolo Matteo. Eppure tutti si erano fatti forza in nome di un comandamento inespresso: “Restare uniti grazie all’amore”. Ma è stato proprio l’amore a travolgere Alberto, un amore perduto e sempre rimpianto. Uno di quei segreti del passato che ti sconvolge la vita quando meno te l’aspetti. E lo fa quando credi di essere al sicuro, perché sei adulto e sai che non ti può succedere. E che poi ti trascina nell’impeto di inseguire i tuoi sogni. Ma adesso Alberto ha una famiglia che ha bisogno di lui. Sandra, la donna che ha sacrificato tutto per il figlio. Alice, la figlia adolescente che sta diventando grande troppo in fretta. Ma soprattutto ha bisogno di lui Matteo, che vorrebbe gridare “Papà, non volare via.”

Resoconto/intervista Cristina Petit 7 luglio 2015

14 martedì Lug 2015

Posted by gruppodiletturaleparole in Incontro con l'autore

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INCONTRO CON L’AUTORE” Cristina Petit 7 Luglio 2015 (56.44)

L’incontro si è svolto presso la Sala Consiliare del Comune di Monte Porzio, coordinato dal presidente dell’Associazione Monte Porzio cultura.

Ti presenti per chi non ti conosce

Sono mezza marchigiana, amo moltissimo le Marche e soprattutto Monte Porzio. I miei genitori hanno entrambi un genitore di Pergola, quindi ho anche dei nonni di Pergola, una è ancora viva.

Passavo le estati tra Pergola e Monte Porzio, la casa di Monte Porzio era la casa estiva della famiglia di mia madre. Le estati le passavo qua con la famiglia di mia madre e a Pergola con quella di mio padre.

Tre mesi nelle Marche. Anche i miei tre figli si sono affezionati a queste zone insieme ai loro amichetti che non vorrebbero andare più via da qui.

Insegno alle elementari, di ruolo da 8 anni, sono stata alle medie, poi ancora alle elementari, alla materna, ho fatto un po’ di giri prima di entrare di ruolo. Insegno nell’area logico/matematica anche se avrei preferito italiano, faccio molte attività. Diciamo che insegno la matematica un po’ artistica.

Ho cominciato a scrivere in un blog mettendo dei pensieri, veramente quasi per scherzo nel senso  che mi appuntavo delle cose nei quaderni che poi trasferivo nel blog. Poi, con il passare del tempo, mi sono detta che questo poteva essere un modo di confronto con altri e così sono andata avanti. Per me serviva per scaricare, in parte la tensione che si accumulava durante le ore di insegnamento. Insegnavo in un quartiere problematico di Bologna, quello della “uno bianca” tanto per intenderci, quindi la scuola si po’ considerare quasi una scuola di frontiera, dove le famiglie sono molto assenti, i bambini poverini …, mi venivano delle arrabbiature perché sarebbe bastato poco affinché questi bambini fossero meno disagiati; la scuola non arriva dappertutto e allora vedevo che scrivendo queste cose riuscivo a staccarmi e ad essere più lucida, questo valeva anche per le cose belle.

Ogni giorno avevo questo compito che mi serviva da terapia e poi qualcuno mi dice: “Perché non mandi quello che hai scritto ad un editore?” L’ho mandato via email e dopo quattro ore dall’invio, ricevo la risposta nella quale mi si diceva che l’argomento era di suo interesse.

Avevo pubblicato il mio libro, anno 2011.

Non mi interessava minimamente scrivere, il mio interesse era illustrare per i bambini, quello si!

Grazie a questo libro “Maestrapiccola” mi si sono aperti dei canali, ho fatto vedere alcune cose e così sono nati tutti gli altri libri per bambini dove le illustrazioni sono la parte preponderante ,  i testi, pochi, sono di corollario alle immagini.

Il libro non è indirizzato ai bambini, è un libro sul mondo dei bambini indirizzato agli adulti

È un libro dove parlo dei bambini ma è per adulti. Lo iniziano a leggere i bambini quando hanno finito il percorso della scuola elementare, bambini che sono usciti dal mondo che viene descritto nel libro; molti lo hanno letto e qualcuno mi ha detto anche delle cose molto belle.

Sono tutti episodi veri a cui ho cambiato i nomi e delle volte anche il sesso se serviva per evitare che venissero riconosciuti perché nel frattempo io insegnavo.

Ripeto è tutta realtà, anche se alcuni episodi non sembrano molto reali, lo sono.

Ti ricordi un’ episodio particolare di quelli che hai scritto? Non so, per esempio quella della sirena

Quello mia sconvolto, era in estate perché io sono convinta che questa bimba possa aver visto veramente … . Guardando in internet scopro che da giugno a settembre di quell’anno, sulle spiagge della Sicilia sono stati ritrovate diverse donne morte; dai fatti reali nascono le storie e se Giulia con le sue amiche avesse ritrovato un corpo prima della polizia? (pag. 26).

Consigli per i genitori

Quando apro la riunione con i genitori della prima elementare dico sempre che far vedere la televisione ai bambini prima di venire a scuola è una cosa altamente dannosa perché così vengono sottoposti alla visione di un cartone animato che ha una velocità diciamo 50, arriva a scuola dove la maestra ha velocità 1, nascono così problemi di concentrazione.

Quando un bambino fa la colazione, senza televisione csi mette sicuramente di meno e si prepara, involontariamente alla giornata che lo attende.

“L’ha detto la maestra, domani non la guardi!”

Si capisce subito se un bambino ha guardato la televisione;

“tu hai guardato la televisione?”

“ma … ma solo cinque minuti”

Hai fatto anche qualche rappresentazione sui libri che hai scritto?

Si, di “Piccolo buio” ne abbiamo fatto uno spettacolo teatrale che ha girato per l’Italia. Lo abbiamo organizzato io, mio marito e i miei tre figli.

È uno spettacolo per bambini.

Come sei passata a scrivere “Qualcosa che somiglia al vero amore”, un libro per adulti dopo averne scritto ben 16 per i bambini? Ci sono anche qui i bambini, ci sono i libri per bambini, ci sono i libri per curare alcune patologie, c’è una bella storia d’amore, c’è Parigi.

Il libro è stato scritto qua quando ero in vacanza tra Marotta e Monte Porzio. Non facevo parte del circuito degli editori di romanzi quindi mi sono messa, come tanti altri autori di primo romanzo, a inviare la presentazione a diversi editori italiani.

In generale vien fatta una sinossi di almeno una pagina per descrivere il lavoro, nel mio caso ho scritto una micro-sinossi (perché non mi piace molto scrivere le sinossi) che è la stessa utilizzata da Albert, uno dei protagonisti, per presentare il suo volume all’editore (pag. 106):

Piccola favola d’amore e di libri ambientata in una Parigi senza tempo.
Romanzo quasi vero se non fosse inventato.
Tempo di lettura: 4 ore su una buona poltrona e 5 in metropolitana.

Siccome stavano uscendo una marea di libri su Parigi e questo poteva essere un limite, ho aggiunto:

Potrei essere disposta a cambiare la città o anche no!

Niente altro, è andata bene!.

Quali sono i personaggi del romanzo “QUALCOSA CHE SOMIGLIA AL VERO AMORE”

ALBERT è un giovane scrittore che si innamora di una ragazza incontrata alla fermata della metropolitana
CLÉMENTINE La ragazza allegra e spensierata che aiuta i bambini problematici con il potere terapeutico dei libri e delle parole
HECTOR Il saggio portinaio che coltiva con amore il suo giardino ma anche le amicizie
ADELAIDE VALENTINE La pianista che incanta i condomini con le sue affascinanti melodie
RÉMY Il bambino che ha inventato il rito del loro palazzo di Rue le Monde 14: il tè del mercoledì. Lo possiamo definire come il vero protagonista del romanzo
DELPHINE La sorella adolescente di Rémy che resta sempre chiusa nella propria stanza per paura del contatto con gli altri

La trama del libro? Niente da dire, bisogna leggerlo

Ringrazio Cristina per aver accettato il mio invito e i partecipanti all’incontro, speriamo di risentirla il prossimo anno per parlare del suo prossimo romanzo. Un caloroso ringraziamento a Claudia Cattalani che ha avuto la gentilezza di preparare un disegno per la locandina.

Ci vediamo per i prossini appuntamenti dopo le ferie

 

Pagina di riferimento: http://montetorziocultura/gdl

 

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