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Archivi Mensili: febbraio 2019

Incontro con l’Autore – venerdì 1 marzo 2019

26 martedì Feb 2019

Posted by gruppodiletturaleparole in Senza categoria

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Alcune foto dell’incontro

Pubblico qui di seguito una parte dell’incontro.

Franco Casadidio, origine marchigiana, almeno per quanto riguarda il cognome. Ha scritto tre libri; in ordine “Quando arriverà la primavera”, “L’impronta del diavolo” e l’ ultimo quello che presentiamo oggi “Il volo del canarino”.
D.  Presentati per chi non ti conosce
R. Lavoro in una segreteria scolastica, tutt’altro lavoro rispetto alla scrittura, la scrittura è una passione, il piacere di scrivere ritagliandomi degli spazi durante la giornata principalmente la sera quando la casa è tranquilla, quando tutti dormono, io mi metto a scrivere.
È una passione da sempre, diciamo fin da ragazzo, prima quello che scrivevo restava chiuso in un cassetto, poi ad un certo punto mi sono detto che così non li avrebbe letti mai nessuno, ho provato con il primo libro “Quando arriverà la primavera”, una raccolta di cinque racconti. Una esperienza piacevole con un buon riscontro, quindi ho scritto il secondo, un libricino, “L’impronta del diavolo” e poi l’ultimo che mi ha permesso di coniugare il piacere della scrittura e quello per la storia perché è comunque un romanzo storico in un contesto che mi appassiona particolarmente.
D. In questo libro dimostri una buona conoscenza della storia della Germania
R. Esatto, questa conoscenza deriva dalla passione che ho per la Germania in quel periodo storico, c’è la passione per la storia in generale e per alcuni periodi, in particolare quello che va dalla prima guerra mondiale fino alla seconda, proprio quello in cui è ambientata la storia.
D. Hai avuto qualche problema durante la presentazione del libro visto il periodo storico interessato e il periodo che stiamo vivendo
R. L’unico problema è che ogni tanto c’è qualcuno che prova a tirare la giacca e trasportare quello che è successo in quel periodo con la situazione attuale italiana e in Europa. Io non amo paragonarli soprattutto perché sono profondamente diversi e poi perché questo è un libro, non è neanche un libro di storia, è un romanzo d’amore, una storia d’amore qualsiasi dove i due protagonisti hanno avuto la sfortuna di vivere in un periodo storico e in un paese che ha vissuto una situazione particolare.
Nello scrivere il libro non c’è stata nessuna intenzione politica, ognuno ha le sue convinzioni, le sue idee politiche, su quello che è successo allora e su quello che succede oggi. Io cerco sempre di non fare paragoni.
D. L’episodio che descrivi nel libro di quando Lui diventa il capo del campo di concentramento e aiuta la protagonista a fuggire, può essere reale?
R. Non penso perché non ho mai avuto informazioni del genere, è vero che ci sono stati alcuni tedeschi che hanno aiutato gli ebrei a fuggire, questo si, il resto è solo romanzo.
D. Perché questo titolo
R. Perché dà una certa speranza nel futuro e poi il canarino vola verso ovest e Sara quando fugge dal campo di concentramento va verso ovest. Mi piaceva l’idea che il volo del canarino, il volo della speranza va verso ovest così come la fuga di Sara è una fuga di speranza per salvarsi da quello che era il suo destino, sempre verso ovest.

COMUNICATO STAMPA
Venerdì 1 marzo 2019, alle ore 21, nella sala Consiliare del Comune di Monte Porzio (Viale Cante 10) PU, l’associazione Monte Porzio cultura e il Gruppo di Lettura “le parole”  nell’ambito della manife-stazione “m’illumino di meno” incontrano Franco Casadidio per parlare del suo ultimo libro “Il volo del canarino”.

L’opera racconta la vicenda umana e sentimentale dei protagonisti: Jürgen, rampollo di una famiglia dell’aristocrazia Bavarese nonché ufficiale delle SS e Sara, ebrea per parte di madre, discriminata e perseguitata in base alle leggi di Norimberga varate da Hitler nel 1936.
Dalla firma della resa tedesca nel 1918 alla crisi del ’29; dai primi anni del movimento nazista alla presa del potere nel gennaio del 1933. Dalla “notte dei lunghi coltelli” a quella dei “cristalli”; dai tentativi di assassinare Hitler fino alla disfatta finale, passando attraverso la Conferenza di Wannsee e l’assassinio di Heydrich, ogni episodio, raccontato con precisione storica, vede partecipi a vario titolo i protagonisti del romanzo, in un’avvincente narrazione che si concluderà solo a metà degli anni ’80.
Non è un libro politico, è semplicemente un bellissimo romanzo ambientato in Germania. In mezzo c’è stato il nazismo, è vero, e i protagonisti lo vivono e lo subiscono in pieno.

Info 0721956000 monteporziocultura@ monteporziocultura.it
Ingresso libero

Incontro GdL 26 febbraio 2019

17 domenica Feb 2019

Posted by gruppodiletturaleparole in Senza categoria

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In questo romanzo, in particolare, la ricostruzione storica è quanto mai attenta,  rigorosa, accurata anche nei minimi particolari e approfondita dal punto di vista psicologico ed emo tivo sia per quanto riguarda il destino dei singoli che per quanto attiene alla sorte della collettività.  Il libro è ambientato in Germania, come il precedente romanzo dell’autore; si parte dalla fine della prima guerra mondiale, dalla firma dell’Armistizio nell’Autunno del 1918 e dai trattati di pace che le nazioni vincitrici (la Francia in particolare) imposero ai paesi sconfitti. Il panorama storico che emerge è quello di una Germania profondamente segnata, umiliata e prostrata dalla crisi post-bellica che, come documentano molti storici (cito soltanto il saggio di R. Gerwart: “La rabbia dei vinti”, Laterza, 2017) gettò le basi di un forte desiderio di rivincita, oltre ad un senso di ribellione ed ingiustizia per le forti misure punitive che erano  imposte alla nazione. In questo clima si inserisce anche una profonda crisi sociale, politica, istituzionale e, soprattutto economica che coinvolse tutte le classi sociali determinando la nascita di formazioni estremiste, di destra e di sinistra, e l’ascesa del partito nazionalsocialista, fondato da A. Hitler che, nel volgere di pochi anni, avrebbe trascinato l’Europa e il mondo in una guerra planetaria tra le più violente e distruttive della storia.


Su questo drammatico scenario storico si inserisce la complessa vicenda umana e sentimentale  dei protagonisti: Jürgen e Sara, due giovani originari della Baviera dei quali l’autore narra la storia dagli anni dell’infanzia, nel primo dopoguerra, agli anni ’80. I due protagonisti  verranno coinvolti nei drammatici eventi che si verificarono in Germania dopo la sconfitta nella Grande Guerra. Jürgen tipico rappresentante dell’aristocrazia tedesca e della razza ariana, Sara di origine ebraica appartenente ad una famiglia amata e rispettata da tutti.


Le loro vite saranno profondamente segnate dall’ascesa al potere e dalla politica di Hitler, in particolare, dalle leggi razziali ed antisemite di cui Sara diventerà una delle tante vittime. Jürgen, invece, inizialmente convinto sostenitore della ideologia del nazionalsocialismo di Hitler e della necessità della rivincita del popolo tedesco, arriverà, attraverso un difficile percorso interiore fatto di dubbi ed incertezze,  ad una decisa e convinta presa di coscienza degli orrori della politica del Reich fino alla epifania finale che lo porterà ad un sofferto ripensamento critico delle sue convinzioni e delle sue azioni da colonnello delle S. S. accettando con dignità e autentico desiderio di riscatto di pagare per le sue colpe e i per suoi errori. Sara, la protagonista femminile, rimarrà sempre salda nelle sue convinzioni antinaziste e tra i due sarà lei a dimostrare maggiore forza  e fiducia nel futuro; resterà accanto a Jürgen con coraggio e con un amore che sa capire e perdonare senza mai dimenticare un passato in cui hanno rischiato di perdersi e, soprattutto, sono stati testimoni degli orrori e della violenza che gli uomini possono fare ad altri uomini, come testimoniano le parole di Jürgen nella conclusione del romanzo: “L’unico aspetto positivo, almeno così spero, è che tutti quei milioni di individui non siano morti invano ma che il loro sacrificio sia un monito  per il futuro affinché certe cose non avvengano mai più…”

Incontro con l’Autore MATTEO CELLINI

05 martedì Feb 2019

Posted by gruppodiletturaleparole in Senza categoria

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* Matteo Cellini, insegnante e scrittore, parli un po’ di te

+ Sono di Urbania, ho sempre vissuto lì e insegno nelle scuole medie. Quando ero ragazzo non scrivevo e non ero neanche un buon lettore. In 5^ liceo è cambiata l’insegnante di lettere, devo a lei il fatto di aver aperto lo ‘scrigno’. Mi sono iscritto a lettere e ho iniziato a leggere sia per l’università sia per gusto personale e in seguito ho iniziato anche a scrivere. Il primo romanzo “Cate e io” l’ho scritto nel 2010/2011 quando avevo già superato i trenta anni. Da quel momento ho sempre continuato a scrivere, quello che presento oggi è il mio terzo lavoro editoriale.

* Come è nata l’idea dei bambini in attesa sulle nuvole

+ L’dea è originale anche se poi, in tanti mi hanno scritto (soprattutto le mamme) dicendo che è un’immagine che hanno utilizzato con i figli quando veniva chiesto da dove provenivano, e loro molte volte hanno trovato l’immagine della loro presenza sulle nuvole. In realtà questo libro è una costola di un lavoro molto più grande in cui volevo raccontare di bambini reali, di adolescenti. Volevo raccontare di come vedevano loro dalle nuvole la storia dei propri genitori, di come si erano conosciuti e poi innamorati. L’editor, la persona che si occupa di seguire lo scrittore nella stesura del libro, mi ha detto «io l’ho letto e mi ha colpito soprattutto quella parte lì e vorrei provare con te a svilupparla». Io avevo scritto tutte altre cose, lui mi ha convinto, ho lasciato il resto a riposo e ho lavorato solo su questa idea.

* Nel libro parli molto di matrimonio, di famiglia

+ Quando il libro è uscito, la prima recensione l’ha fatta Famiglia Cristiana a tutta pagina descrivendolo come esaltazione della famiglia tradizionale, della vita. Io in realtà non avevo avuto questa idea quando l’ho scritto, ho semplicemente raccontato la storia di questi bambini che volevano nascere e basta.

* L’idea del viaggio

+ Qui ho voluto parlare della fiaba del viaggio, si parte per tornare diversi da quando si è partiti, superando delle prove, scegliendo dei luoghi che poi si desidera visitare una volta nati. In realtà il desiderio di nascere in Europa è condiviso da tutti, mi piaceva però raccontare cosa succedeva quando siamo nelle nuvole in una zona di guerra o dove c’è la povertà, qui il desiderio di nascere si affievolisce perché la situazione di sotto è peggiore di quella di sopra. Ho cercato di accentuare la colpa non dei bambini ma di chi sta sotto, non voler nascere per chi vuole nascere è questo il problema importante.

* È un libro che può o viene letto nelle scuole

+ È un libro particolare, è principalmente per adulti. Chi l’ha preso per una fiaba, quando ha letto il finale l’ha ritenuto un colpo basso. Si tratta solo di una pagina, basta spostare un po’ le parole o tagliarla per avere un finale più coerente con le fiabe. Magari per una scuola media, basterebbe leggere solo alcuni brani che possono parlare di bambini africani o di altro. Secondo me è un modo di raccontare cosa c’è di sotto da un punto divista diverso che può essere significativo. In fondo è un libro per adulti ‘ma’, per bambini ‘ma’, praticamente per entrambi ‘ma’. Gli unici che non possono essere interessati sono gli adolescenti perché le domande che essi si pongono sono diverse da quelle di cui si parla nel libro.

Venerdì 8 febbraio ore 21.00 Sala Consiliare

Comune di Monte Porzio (PU) Viale Cante 10

COMUNICATO STAMPA
Venerdì 8 febbraio 2019, alle 21, nella sala Consiliare del Comune di Monte Porzio (Viale Cante 10)PU, l’associazione Monte Porzio cultura e il Gruppo di Lettura “le parole” incontreranno” Matteo Cellini per parlare del suo ultimo libro “I segreti delle nuvole” (Bollati Boringhieri 2018, pag. 143).

Matteo Cellini è un insegnate di scuola media e autore di libri, quello che vene presentato è il suo terzo lavoro. In questo volume dà una visione tutta sua sulle nuvole. Nelle Sacre Scritture sono il trono di Dio (come si può vedere in molti quadri di pittore famosi) mentre nella mitologia Greca la nuvola rappresenta il sapere.
Per gli scrittori hanno sempre esercitato un fascino unico.
Matteo ci racconta che là, sopra quei soffici cuscini ci sono dei bambini che aspettano di nascere. Tutti siamo stati lì in quella soffice sala d’attesa anche se poi lo abbiamo dimenticato.
Il protagonista racconta del tempo che ha passato a guardare quello che accadeva sulla terra mentre aspettava di essere “chiamato” nella sua casa nella città di Urbania tra le verdi colline marchigiane.

Info 0721956000 monteporziocultura@ monteporziocultura.it
Ingresso libero

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